SanaChan; |
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| Capitolo tre. Questa sera mi aspetta un party. Non ho molta voglia di andarci ma sono stata invitata con mesi di anticipo e adesso non posso rifiutare all' ultimo secondo. Cosi, con in camera la costumista e una delle parrucchiere, cerco di conciarmi in modo decente. < Sono orribili oggi > commento, alludendo ai miei capelli. < Potresti fare uno chignon > propongono in coro titubanti. < Si, meglio > rispondo io. Mi sistemo sulla sedia per farmeli sistemare, approfittando del momento per rispondere a qualche sms. Nel frattempo la costumista sbircia fra i giornali trovati già sul tavolino in stanza al mio arrivo. All'improvviso emette un urlo. Mi volto verso di lei allarmata. < Che succede? > Lei mi fissa sbalordita. < Non sapevo che stessi con questo tizio > Mi lancia il giornale che prendo al volo. Fisso la foto. < Ma io non sto con questo tizio. > Il ragazzo raffigurato nella foto è un fan, probabilmente pure più piccolo di me, che si è presentato qualche giorno fa sotto l' albergo e siccome si era fatto quattrocento kilometri per me, la sorveglianza l'aveva fatto entrare, e io molto gentilmente l'avevo riaccompagnato fuori. < Che noia! > Esclamo lanciando il giornale sul letto. Jessica, la parrucchiera, scoppia a ridere. < Non c'è nulla da ridere.. > Protesto io ritornando al mio cellulare < Ora dovrò smentire l'ennesima storia. > E' sempre così. I giornalisti vedono quel che non c' è da tutte le parti. All'inizio mi divertivo ma adesso diventa sempre più noiosa questa situazione. Ma si sa, è il prezzo che devi pagare per fare questo lavoro. Mancavano dieci minuti all'appuntamento giù nella hall con Daniel e i fotografi. Arrivo più o meno puntuale, forse qualche minuto di ritardo. Ci sono tre ragazzi. Uno biondo, occhi azzurro, muscoloso. Carino. Un'altro dall' aspetto orientale, con un viso simpatico ma non di bellissimo aspetto. E poi.. una donna. Sta parlando al telefono con qualcuno, e non sembrava farci molto caso a me. Mi accorgo che la stavo fissando troppo, quando lei si volta verso di me, e mi fissa a sua volta. Tolgo immediatamente il mio sguardo da lei e saluto Daniel. < Allora, vogliamo andare? > dice lui, sorridendo.
Sana
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