Tutto il cielo è caduto dentro i tuoi occhi;, Fan Fiction su Miyavi.

Questa è mia piccola fan fiction. Fatemi sapere se vi piace.


Capitolo uno.
< Ehm.. posso fare una foto con te, Helena? >
Una bambina giapponese che avrà non piu di dieci anni si avvicina emozionata a me con tanto di macchinetta fotografica in mano, pronunciando questa frase con un inglese un pò arrangiato.
< Certo, vieni. > le faccio segno di avvicinarsi, gentile.
Lei, velocemente, passa la macchinetta alla mamma e avanza di qualche passo.
Poi mi sorride e mi ringrazia, sparendo dietro l' angolo fissando intanto l' immagine sullo schermo.
Sono appena arrivata in Giappone e per fortuna sono gia' riuscita ad ambientarmi.
Sono una cantante di fama mondiale e ho casa in Italia ma che purtroppo non posso mai usare perchè mi sposto continuamente da città in città, da nazione in nazione.
E' stancante all' inizio ma io ho imparato ad adattarmi un pò a tutto.
Sento spessissimo la mia famiglia che mi sostiene e cercano di seguire i miei movimenti il piu possibile.
< Helena, andiamo. > Lui è Daniel.
Il mio menager ormai da due anni. Trent' anni, capelli neri e occhioni scuri. Di nazionalità inglese ma oltre alla lingua madre, ne conosce almeno altre cinque.
Crede molto nel mio talento, nella mia voce e in tutto quello che faccio.
Tante volte mi mette sotto pressione.
Come quando mi dice che non posso permettermi di scendere di nemmeno un posto nelle classifiche musicali.
Gli do retta, l'ascolto, ma tante volte e' veramente difficile.
Cantare è il mio sogno. Lo è sempre stato.
Ed è merito suo se ora ho tutto questo successo.
< Sei pronta per questa nuova tappa del tour mondiale? >
< Prontissima. >


Sana

Capitolo due.
Arriviamo all'hotel. Sono stravolta da un viaggio lungo otto ore e ho solo voglia di dormire.
Ma purtroppo, non potrò. Daniel ha stabilito un incontro con tutti i ragazzi che mi seguiranno da oggi in poi nella tournee.
Saranno almeno una trentina fra parrucchieri, truccatrici, tecnici, fotografi.
Insomma, non ho la minima voglia di incontrare tutta quella gente.
Ma devo. E Daniel me lo sta ricordando per l'ennesima volta.
E' parecchio ansioso per questa cosa.
Tutto il gruppo è nuovo. Nell' ultima data ne avevamo un altro, che poi si è rivelato un fiasco totale.
Eravamo sempre in ritardo con i tempi. Qualsiasi cosa facevamo.
"Vieni.." Daniel mi prende sottobraccio. Maledizione.

Dalla parte di Myv •
Sono seduto su questa poltrona della Hall da già dieci minuti.
Per fortuna che c'è il portiere che tiene lontano le persone curiose. Non fa passare nessuno a parte i clienti e gli addetti.
Il mio manager come al solito è in ritardo.
Incomincio a stufarmi di lui, come di tutta questa situazione.
Vorrei ritornare a casa, passare una giornata steso sul letto a scrivere nuove canzoni e a rilassarmi. Invece mi ritrovo sempre in giro per il mondo.
Da una parte non mi lamento, amo far sentire alla gente quello che ho da dire.
Ma dall' altra.. che stanchezza. Quando ritornerò a dormire come si deve?
Sospiro, puntando lo sguardo verso l' entrata dell' albergo.
Un viso noto fa capolino nel luogo, accompagnata da un uomo vestito in giacca e cravatta.
Ci metto un pò a riconoscerla. Helena.
Ho avuto modo di ascoltare qualche sua canzone in radio e devo ammettere che non è male. La tecnica c'è, la grinta pure.
Cosa ci fa qui?
Per un attimo, qualche secondo forse, i nostri sguardi si incrociano.
Lei sorride e poi torna a guardare da un altra parte.
Sembra anche lei molto stanca. Chissà cos' altro ci accomuna.



Sana

Capitolo tre.
Questa sera mi aspetta un party.
Non ho molta voglia di andarci ma sono stata invitata con mesi di anticipo e adesso non posso rifiutare all' ultimo secondo.
Cosi, con in camera la costumista e una delle parrucchiere, cerco di conciarmi in modo decente.
< Sono orribili oggi > commento, alludendo ai miei capelli.
< Potresti fare uno chignon > propongono in coro titubanti.
< Si, meglio > rispondo io. Mi sistemo sulla sedia per farmeli sistemare, approfittando del momento per rispondere a qualche sms.
Nel frattempo la costumista sbircia fra i giornali trovati già sul tavolino in stanza al mio arrivo.
All'improvviso emette un urlo.
Mi volto verso di lei allarmata. < Che succede? >
Lei mi fissa sbalordita. < Non sapevo che stessi con questo tizio >
Mi lancia il giornale che prendo al volo. Fisso la foto.
< Ma io non sto con questo tizio. >
Il ragazzo raffigurato nella foto è un fan, probabilmente pure più piccolo di me, che si è presentato qualche giorno fa sotto l' albergo e siccome si era fatto quattrocento kilometri per me, la sorveglianza l'aveva fatto entrare, e io molto gentilmente l'avevo riaccompagnato fuori.
< Che noia! > Esclamo lanciando il giornale sul letto.
Jessica, la parrucchiera, scoppia a ridere.
< Non c'è nulla da ridere.. > Protesto io ritornando al mio cellulare < Ora dovrò smentire l'ennesima storia. >
E' sempre così.
I giornalisti vedono quel che non c' è da tutte le parti.
All'inizio mi divertivo ma adesso diventa sempre più noiosa questa situazione.
Ma si sa, è il prezzo che devi pagare per fare questo lavoro.
Mancavano dieci minuti all'appuntamento giù nella hall con Daniel e i fotografi.
Arrivo più o meno puntuale, forse qualche minuto di ritardo.
Ci sono tre ragazzi.
Uno biondo, occhi azzurro, muscoloso. Carino.
Un'altro dall' aspetto orientale, con un viso simpatico ma non di bellissimo aspetto.
E poi.. una donna. Sta parlando al telefono con qualcuno, e non sembrava farci molto caso a me.
Mi accorgo che la stavo fissando troppo, quando lei si volta verso di me, e mi fissa a sua volta.
Tolgo immediatamente il mio sguardo da lei e saluto Daniel.
< Allora, vogliamo andare? > dice lui, sorridendo.



Sana

molto bella! sono curiosa ** continua presto baci!